Il malassorbimento di ferro, calcio e fosforo al momento della diagnosi è comune , in quanto questi minerali sono assorbiti nel piccolo intestino prossimale.
Carenze alla diagnosi |
Carenze dopo l’inizio della dieta senza glutine |
Dieta senza glutine a lungo termine |
Proteine e lipidi |
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Fibre |
Fibre |
Fibre |
Ferro |
Ferro |
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Calcio e fosforo |
Calcio |
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Magnesio |
Magnesio |
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Vitamina D |
Vitamina D |
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Zinco |
– |
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Folati |
Folati |
Folati |
Niacina |
Niacina |
Niacina |
Vitamina B1 e B12 |
Vitamina B12 |
Vitamina B12 |
Riboflavina |
Riboflavina |
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Tabella – Carenze nutrizionali più frequenti nei celiaci
La carenza di ferro nei celiaci, dovuta al ridotto assorbimento, determina la ben nota anemia microcitica sideropenica. I soggetti non diagnosticati presentano grandi difficoltà a risolvere l’anemia, in quanto la supplementazione di ferro (eseguita con farmaci o integratori alimentari) non è efficace a causa del malassorbimento.
La carenza di ferro si risolve solitamente in 6-12 mesi con la sola dieta senza glutine , bilanciata ed equilibrata, come conseguenza della normalizzazione delle alterazioni della mucosa intestinale.
Nei casi in cui le carenze nutrizionali dovessero persistere, solo dopo un’accurata valutazione nutrizionale può essere opportuna un’adeguata e corretta integrazione.
Ecco qualche consiglio per arricchire la propria alimentazione di questo importante elemento!
Innanzitutto dobbiamo sapere che esistono due tipologie di ferro:
– il ferro che si trova negli alimenti di origine animale è il ferro eme, cheviene assorbito più facilmente dal nostro intestino;
– negli alimenti di origine vegetale si trova invece il ferro non eme, meno biodisponibile rispetto a quello presente negli alimenti di origine animale.
L’assorbimento del ferro, soprattutto non eme, è favorito dall’assunzione di vitamina C all’interno dello stesso pasto .
In generale l’assorbimento del ferro è influenzato positivamente da tutti gli alimenti che, stimolando le secrezioni dello stomaco, contribuiscono a mantenere elevata l’acidità dell’ambiente digestivo.
È consigliabile quindi:
– bere una spremuta o acqua e limone o succo d’uva prima del pasto o mentre si sta mangiando o subito dopo;
– condire le verdure con un condimento a base di olio d’oliva, limone, sale ed erbe aromatiche (anche queste hanno un contenuto molto alto di ferro);
– mangiare a fine pasto (o prima del pasto) frutta contenente molta vitamina C, come le fragole, agrumi, ananas, melone o fare macedonie con la frutta che più ci piace, aggiungendo 1 cucchiaino di zucchero e del limone.
Se non ti piacciono le frattaglie, molto ricche di ferro, sappi che anche le più amate vongole e bottarga ne contengono alti quantitativi, come anche le lenticchie e le fave.
Per i più golosi, un quadratino di cioccolato fondente al giorno, oltre a contenere molti antiossidanti, contribuisce a un buon apporto di ferro.
Fabbisogno giornaliero medio di ferro
Uomini: 10 mg/die
Donne: 18 mg/die dai 18 anni alla menopausa, poi 10 mg; in gravidanza il fabbisogno è quasi raddoppiato: 27 mg
Ecco alcuni esempi del quantitativo di ferro contenuto in 100 grammi di:
- timo secco 123 mg/100 g
- frattaglie dagli 8 ai 66 mg/100 g
- basilico secco 42 mg/100 g
- cannella 40 mg/100 g
- vongole 14 mg/100 g
- albicocche secche 5 mg/100 g
- cioccolato fondente 5 mg /100 g
- lenticchie e fave secche 5 mg/100 g
Bibliografia
Saturni L., Ferretti G. Celiachia e dieta mediterranea senza glutine. 2011. Il Pensiero Scientifico Editore.
Annibale B, Severi C, Chistolini A, Antonelli G, Lahner E, Marcheggiano A, Iannoni C, Monarca B, Delle Fave G. Efficacy of gluten-free diet alone on recovery from iron deficiency anemia in adult celiac patients. Am J Gastroenterol. 2001; 96(1):132-7.